image

PIÙ DI 400 OPERATORI ALLA PRINT4ALL CONFERENCE. LA ROADMAP VERSO PRINT4ALL 2025 PROSEGUE

LEGGI IL COMUNICATO

Scopri tutte le novità

image

PIÙ DI 400 OPERATORI ALLA PRINT4ALL CONFERENCE. LA ROADMAP VERSO PRINT4ALL 2025 PROSEGUE

LEGGI IL COMUNICATO

Scopri tutte le novità

In evidenza
Settore cartario: produzione in lieve crescita
image
Nel primo trimestre 2024 un generale lieve miglioramento rispetto ai due precedenti, cresce anche il tasso di utilizzo della carta da riciclare al 67% .

A fine 2023 la produzione di carta e cartone in Italia si è attestata intorno a 7,5 milioni di tonnellate

a fronte di un calo del fatturato del 27%, ma le prospettive del settore sul primo trimestre 2024 indicano un generale lieve miglioramento rispetto ai due trimestri precedenti. La persistente debolezza della domanda di carta e cartone resta alla base della riduzione dei volumi prodotti (-14% rispetto al 2022)

A livello di singoli comparti da segnalare, per i volumi coinvolti, è la minor produzione di carte e cartoni per packaging (-10,2%), che si è però confermata poco al di sotto dei livelli del biennio pre-pandemia. Più contenuta la riduzione dei volumi di carte per usi igienico-sanitari (-2,3%) rispetto a quelli sostanzialmente stabili del 2022 (+0,3% sul 2021). Sensibili le riduzioni presentate dalle carte per usi grafici (-34,3%) ed altre specialità (-19.6%), comparti produttivi i cui volumi si collocano molto al di sotto dei livelli pre-pandemia. Tuttavia, il tasso di utilizzo medio di questa materia prima si è collocato sul 67% (62% nel 2022), nonostante la dinamica negativa delle carte e cartoni per packaging e il minore consumo di carta da riciclare (-7%). Resta all’85% il riciclo della carta nello specifico settore del packaging.

Anche dopo i sensibili deterioramenti evidenziati con riferimento al terzo e quarto trimestre 2023, l’indagine di fine dicembre sulle attese per il 1° trimestre 2024 evidenzia che gli imprenditori che si aspettano risultati positivi da quest’anno superano ancora il numero di chi prevede risultati negativi.  Dal lato della domanda e degli ordini interni, i pessimisti costituiscono il 19,4% del campione (30,6% e 22,6% a fine settembre e fine giugno) a fronte del 16,7% degli ottimisti. Più netto il quadro descritto per la produzione, attesa in aumento dal 27,8% degli interpellati (dal 5,6% e 3,2% delle due indagini precedenti), in riduzione da un più limitato 8,3% (25% e 19,4% nelle indagini di fine settembre e fine giugno).

Bilancio moderatamente positivo anche per il fatturato dove le attese di miglioramento sono condivise dal 22,2% del campione (5,6% nell’indagine di fine settembre e 3,2% in quella di fine giugno) a fronte del 19,4% di coloro che si attendono peggioramenti (35,5% e 41,7% nelle indagini precedenti), nonostante i forti rincari delle materie prime sia vergini che riciclate. In particolare per la fibra corta a gennaio 2024 le quotazioni in dollari sono aumentate del 68% e per le fibre lunghe del 61% rispetto ai livelli pre-rincari.

E mentre il costo del gas rimane stabile, ma sempre più alto rispetto ai concorrenti, in particolare extra UE, le quotazioni di CO2, sempre più soggette a speculazione finanziaria, si attestano a febbraio 2024 a 61€ / tonnellata (54€ nel 2021, 25€ nel biennio 2019-2020).

Resta ancora critico il quadro relativo per la domanda estera. Le preoccupazioni delle cartiere si concentrano sul complesso quadro macroeconomico nazionale ed europeo e sui livelli di inflazione che, pur in rallentamento, continua a deprimere il potere d’acquisto dei clienti delle cartiere, la cui liquidità è condizionata dall’onerosità del credito alle imprese.

I rischi legati alle tensioni geopolitiche, in particolare alla più recente crisi del Mar Rosso che sta incidendo su costi e tempi di trasporto, potrebbero indurre risalite dei prezzi delle materie prime energetiche, al momento in riduzione, con pesanti conseguenze sull’attività di un settore energy intensive come il cartario e sulla già compromessa competitività dei suoi prodotti.