Che la stampa digitale si stia ritagliando un suo spazio nel mercato del packaging è un trend noto da tempo, ma la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto importante su questa tendenza. Andando a stravolgere tanto la supply chain tradizionale quanto i normali schemi di acquisto delle persone, la pandemia ha reso l’installato digitale il mezzo ideale per rispondere alle richieste di un mercato in continua fluttuazione.
Secondo i dati della ricerca “The Future of Digital Print for Packaging to 2026” di Smithers, i volumi di packaging stampato in digitale a livello mondiale sono aumentati del 20,8% fra il 2019 e il 2020. Una crescita importante, anche alla luce del fatto che, nel medesimo periodo, il volume totale di packaging stampato (qualsiasi tecnologia) è calato dell’1,9%.
La pandemia ha inoltre accentuato agli occhi degli stampatori l’attrattiva del mercato del packaging, un settore che ha reagito decisamente meglio di altri al Covid-19. E la stampa digitale, in particolare alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche, si propone come la via più efficace per entrare in questo mercato e coglierne i frutti.
Nel prossimo quinquennio (2021-2026) lo share della stampa digitale nel packaging e nelle etichette è destinato a crescere dal 4,4% del 2020 (pari a un valore di 18,5 miliardi di dollari) al 7,2% (pari a 35,9 miliardi di dollari), con una crescita anno su anno dell’11,2%.
Le etichette, che anche quest’anno rappresentano il grosso dello stampato digitale (per un valore di 11,79 miliardi di dollari), sono destinate a crescere in maniera più contenuta, con un anno su anno del 5,6%. Decisamente più rapida sarà la crescita di cartone ondulato (che nel 2021 ha un valore di 5,78 miliardi di dollari) e nel cartone pieghevole (2.31 miliardi di dollari): entrambi i segmenti raddoppieranno la loro fetta di mercato che, combinate, per il 2026 risulteranno superiori a quella delle etichette.
A sostenere la crescita del digitale saranno ovviamente le innovazioni tecnologiche, in particolare nella stampa inkjet, per diventare sempre più competitivi anche sulle medie e grandi commesse di ogni tipologia di packaging. Le migliorie nelle testine di stampa incrementeranno tanto la qualità quanto la velocità della stampa, permettendo di passare dallo standard attuale di 1200 dpi di risoluzione nativa e 200 metri al minuto di scala di grigi a una risoluzione di 2400 dpi e una velocità di 300 metri al minuto. Senza dimenticare le variazioni nella dimensione della goccia di inchiostro – fino a 1 picolitro per l’alta qualità o più grandi per i bianchi, le vernici, gli effetti di nobilitazione – e l’aumento costante della gamma di supporti stampabili.
La stampa inkjet, come detto, è quella che più è destinata a crescere, in un circolo che vedrà la crescita dell’utilizzo degli inchiostri a base acqua e sempre più materiali ottimizzati per la stampa a getto d’inchiostro. Il digitale elettrofotografico manterrà qualità superiori in specifiche applicazioni, come gli inchiostri metallici, e darà vita a migliorie tecnologie proprie; sul lungo periodo pare comunque destinato a focalizzarsi su nicchie di mercato quali etichette premium e packaging di alta qualità.
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