Diversamente da altri comparti industriali, nel complesso momento che stiamo attraversando – superato lo shortage della componentistica, restano i costi alti di energia e i problemi legati al trasporto merci - lo scenario di mercato italiano dei costruttori di macchine per stampa, package printing e converting mostra segnali positivi e di tenuta.
Secondo Acimga, infatti, il comparto ha chiuso il 2023 con un fatturato pari a 3.050 milioni di euro segnando un +3,6% rispetto al 2022. A trainare la crescita le consegne interne (+4,8%), ma positivo anche il dato dell’export (+2,7%), che è aumentato di quasi 50 milioni di euro rispetto all’anno precedente, attestandosi appena sotto i 1.800 milioni di euro e arrivando quasi a sfiorare il dato record del 2018. Gli USA si confermano primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane, mentre l’Unione Europea rimane la prima area di destinazione del comparto e segna +15,1% sul 2022.
Positive anche le pre-stime del primo trimestre 2024 e i dati previsionali dell’anno in corso, che mostrano segnali di crescita generale continuativa, con un aumento delle esportazioni.
Se il segmento orientato al package printing sta performando positivamente, i segmenti commercial, grafics e cartotecnica – dunque le macchine offset e digitali - stanno vivendo in Italia un fenomeno particolare.
Secondo Argi, l’impennata delle vendite del 2022 è stata fortemente influenzata dalle agevolazioni fiscali e dagli incentivi di Industria 4.0. ed è essa stessa la causa stessa del rimbalzo di ritorno nel 2023. L’estrema convenienza fiscale ha creato le condizioni per rinnovare i parchi macchine di stampatori e converter, che hanno concentrato gli investimenti nella finestra offerta da Industria 4.0, tanto che il rimbalzo di ritorno si vede più forte nel mondo delle macchine offset, avendo puntato su sistemi dove lo sgravio fiscale poteva avere maggiore impatto.
Il 2023 vede comunque valori di venduto offset che superano ampiamente i dati del 2018, 2019 e 2021: nel triennio 2021-2023 si sono registrati ricavi per un valore del 60% superiore al venduto del triennio precedente.
Per le macchine da stampa digitale, invece, il calo rispetto al 2022 è stato di poco inferiore al 10%. È però interessante notare che il calo di fatturato derivante dalla vendita di macchine (quello normalmente chiamato ‘not recurring’) è sceso solo di poco più del 2%, mentre il fatturato ‘recurring’, quello cioè dovuto a servizi e consumabili, è stato più penalizzato (meno 15%).
Il mercato delle macchine da stampa digitali per etichette rileva invece un continuo trend di crescita, fisso intorno all’8% anno su anno nell’ultimo triennio. È soprattutto la fascia di mercato delle macchine con velocità di stampa oltre i 20 metri al minuto che continua con regolarità a crescere.
Per le lastre, infine, dopo il salto negativo del 2020, è mancato il rimbalzo che altri segmenti di mercato hanno avuto. Anzi il calo fisiologico dei mq di lastre venduti è continuato, indice di un ridimensionamento dei volumi di stampa che continua a toccare soprattutto il mercato del commercial printing.
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