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Direct-to-shape in crescita, soprattutto sul segmento lattine
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La stampa direct-to-shape rappresenta una delle tecnologie più promettenti nell’ambito della personalizzazione di oggetti e il settore del beverage è quello in cui, al momento, trova maggiore applicazione, specialmente per quel che riguarda la decorazione su alluminio.

Rispetto alle tecniche di decorazione tradizionali, la tecnologia direct- to- shape permette di realizzare lotti minimi, con un alto grado di personalizzazione, che può essere effettuata fino alle fasi finali della produzione, senza costi aggiuntivi. Le basse tirature e le infinite possibilità di personalizzazione hanno convinto molti brand a diversificare, affidando parte delle proprie produzioni alla stampa digitale diretta su oggetti. Le maggiori prospettive di crescita arrivano dal packaging alimentare, in particolar modo dal mercato delle lattine in alluminio. L’esplosione dei servizi di consegna a domicilio ha infatti incoraggiato ulteriormente la trasformazione dell’imballaggio da consegna in uno strumento di comunicazione e design. La stampa direct-to-can (diretta su lattina) rappresenta un’opportunità per il settore food&beverage che, a seguito della chiusura degli esercizi fisici, ha dovuto sperimentare nuove strategie di promozione. Come riportato da Printing News, piuttosto che competere per lavori di stampa a basso costo, molti professionisti puntano a investire su edizioni limitate, ad alto valore aggiunto, spesso utilizzate come campagne di lancio per testare un nuovo prodotto o promuovere uno specifico evento. Il mercato dei vini in lattina è destinato a crescere del 9,3% entro il 2022, quello delle birre in lattina raggiungerà un tasso di crescita annuale del 13% nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022.

 

Per far fronte alle nuove richieste del mercato grandi aziende hanno nel recente passato utilizzato la tecnologia direct-to-shape per lanciare una limited edition. Nel 2018 una nota marca di birra in occasione del festival Tomorrowland ha realizzato 10.000 lattine sulla cui superficie erano stampate le bandiere di 20 diverse nazionalità. Tra le iniziative più recenti c’è quella di un birrificio canadese che ha sfruttato la stampa diretta su oggetti per personalizzare le lattine di diversi birrifici locali, danneggiati dalla pandemia, utilizzando in maniera creativa la realtà aumentata. Sulle lattine dei produttori aderenti all’iniziativa era apposto un logo arcobaleno che, una volta scansionato, attivava un filtro (simile a quelli in uso su Instagram e Snapchat) con messaggi di incoraggiamento alla comunità, per superare il difficile momento che il mondo stava attraversando.

 

Non è però ancora chiaro se la stampa direct-to-shape riuscirà a guadagnare quote di mercato consistenti. I fattori che ne scoraggiano l’adozione sono legati agli elevati costi d’ingresso che impediscono a molte aziende di accedere a questa tecnologia. Tuttavia, è altamente probabile che l’evoluzione di questi sistemi di stampa consenta di abbattere questa barriera. Affiancare tecnologie di stampa analogiche e digitali rappresenterà un investimento strategico per molti player del settore, che aiuterà a ottimizzare i flussi di lavoro, garantendo al contempo massima flessibilità e versatilità applicativa.